"Caro genitore, ricordati che l'arbitro potrebbe essere tuo figlio". Questa è la frase che campeggiava sopra il tavolo del refertista sabato 24 marzo a Sovizzo. Condivisibile ovviamente. Certo che alla fine della partita, se l'arbitro fosse stato mio figlio, gli avrei quanto meno tolto la paghetta e la possibilità di uscire il sabato sera a tempo indeterminato. Non è certo mia abitudine incolpare un arbitro di una sconfitta e infatti non è questo il tema, ma aver permesso a certi giocatori (riconoscibili dalla cintura nera legata in vita!) di poter letteralmente picchiare gli avversari rimanendo impuniti è ingiustificabile. Mi prendo quindi la responsabilità di dire che un arbitro a volte riesce veramente a rovinare una partita. Lo Juvenilia comunque la partita l'ha semplicemente persa. Malamente oltretutto. Se lo scopo del gioco è infilare quanti più palloni possibile dentro quel maledetto cerchio e viceversa impedire agli avversari di fare altrettanto, i nostri ragazzi non ci sono proprio riusciti. Forse la partita era purtroppo già vinta sulla carta visto che in campo c'erano la quinta e la penultima in classifica. La realta è stata ben diversa: nessuna reazione adeguata al gioco "violento" dei padroni di casa, ma soprattutto percentuali di realizzazione scandalose e una difesa veramente inconsistente. Per chi pensava di aver già visto abbastanza abbiamo anche dovuto assistere alla scelta della nostra squadra a un minuto dalla sirena finale di lasciare scorrere il tempo fermando praticamente ll gioco. Il rischio di farsi male stava diventando troppo alto. Non me la sento di giudicare una scelta del genere, ma francamente faccio fatica a condividerla. Per voler vedere comunque il bicchiere mezzo pieno possiamo dire che vista la mancata tutela arbitrale nei confronti dell'incolumità dei giocatori, a parte qualche livido, ci è andata bene. E poi si è trattato di una grande lezione di umiltà, anche per chi come me dagli spalti già ragionava dell'ultima partita di campionato, decisiva per poter accedere alle final four provinciali. Peccato che fosse ovviamente necessario vincere oggi. Come dice il grande saggio Trapattoni: "non dire gatto se non ce l'hai nel sacco".