Riportiamo uno stralcio dell’intervista a Coach Venezia apparsa Domenica 23 Aprile in occasione della prima partita play off promozione (vinta poi all’overtime….) sul “giornalino” del Garcia Moreno.
“Marco (Coach Venezia) siamo arrivati sin qui. Un campionato complesso e difficile. Dimmi: la soddisfazione e la delusione più grandi..” – “Beh, in primis pensare che, dalla reazione di tanti al primo allenamento siamo arrivati in fondo da terzi. In molti mi guardavano perplessi chiedendosi se non avessi preso rischi eccessivi, fischi per fiaschi! Tantissimo è stato l’impegno dei ragazzi, tantissimo lo sforzo nel far passare che questo poteva essere per ognuno di loro "il proprio anno". Altra soddisfazione è stata l'aver indovinato la figura di Ziggio (Andrea Ziggiotto) che si è fatto apprezzare per modestia e per attenzione nei confronti dei ragazzi che di volta in volta erano fermi “ai box” per infortunio facendoli sentire importanti. Inoltre, il sapere che si comincia a guardare ad Arzignano come posto per giocare e maturare anche da fuori, mi rende fiero. Una cosa che a me sta molto a cuore è il rapporto di collaborazione con varie società, in primis Valdagno, casa mia. In questi 6 ultimi anni ho investito tantissimo tempo ed energie per far capire che il lavorare insieme è una scelta e una strategia obbligata per sopravvivere e magari per crescere. C'è ancora tanto da fare e da capire ma secondo me ci sono tanti margini di manovra. Poi, delusioni? Mi viene in mente solo una cosa forse: io mi arrabbio tantissimo quando in una squadra, magari nel momento di difficoltà, si cerca l'alibi nello schema, nella difesa di squadra mal fatta o comunque in qualcosa di generico senza farsi carico dell'errore, ma devo dire che questo “bacillo” non ha mai attecchito quest'anno. Questo lo vedo più a livello di percezione di società da parte delle famiglie e dei ragazzini: tante volte si dice "La società deve…" dimenticandosi che tutti quanti a vario titolo possono portare qualcosa in un mondo dove il volontariato è la base e che ognuno forma e rappresenta la società. Ecco perché, ogni volta che sento dire "La società deve fare questo o quello " per me è una delusione: vuol dire non aver capito proprio nulla dell'ambiente in cui si sta portando il proprio figlio.
“E dimmi qualcosa dei tuoi ragazzi: qual è la “cosa”, la sensazione, la percezione più bella che ti hanno regalato?” – “Beh, molto semplicemente penso che mi abbiano capito. Non sempre è stato facile farsi capire: ogni tanto è stata necessaria la clava! Avere Jack (Giacomo Bolcato), Monza (Cesare Monzardo), Venca (Andrea Vencato), Vito (Vittorio Zampinetti) e Batti (Andrea Battilana) che mi conoscono da tanto tempo, mi ha aiutato con i nuovi. L'avere Cesco (Francesco Bellato) in una nuova versione, ha consentito di parlare con lui un linguaggio comune costruito su 8 anni di campo passati insieme. Questa è una realtà semplice, non c'è spazio per chi se la tira o per presunti fenomeni. Non servono tante altre parole ma penso che l'essere stato capito e accettato per la passione che ho sia il regalo più bello che mi hanno fatto i ragazzi.”